(o San Michele al Cesano, o San Michele di Mondavio)
San Michele al Fiume è un paesino dell’entroterra marchigiana. Il “Fiume” in questione è il Cesano, che funge per buona parte da confine tra le provincie di Pesaro-Urbino ed Ancona, e rispetto al quale ci troviamo a nord e cioè sul versante pesarese.
La sua storia è… poco storica: fino ai primi del ‘900 era semplicemente una parte della campagna di Mondavio: case sparse di contadini; tre mulini, ovviamente ad acqua; una chiesetta, intitolata a San Michele e che dava il nome alla zona e un incrocio tra due strade: la Pergolese, che collegava Senigallia a Pergola, e la Mondaviese che portava a Mondavio e poi da lì a Fossombrone.
Proprio sull’incrocio tra queste due strade, e soprattutto attorno al nuovo stabilimento industriale della Fornace Laterizi (fondata nel 1905), si iniziarono a costruire delle case e così nacque un piccolo villaggio, che progressivamente si ampliò, prese forma, con una sua autonomia commerciale, fino a meritare l’erezione di una parrocchia autonoma (1922), di una nuova chiesa più ampia (1933), di un “centro”, una piazza, una moderna scuola elementare (anni ’30)…

San Michele al Fiume nel 1934. Foto di Luigi Peroni, pubblicata in O.T. Locchi – “La Provincia di Pesaro ed Urbino”.
Negli anni ’70 ci fu un nuovo forte sviluppo, con la costruzione di tante ulteriori abitazioni, anche questa volta dietro lo stimolo di nuove considerevoli realtà industriali, come la Lions Baby e l’Alluflon, tutt’ora importante e fiorente.
Per la sua storia corta e moderna giustamente non è degno di diventare un Comune, e quindi continuiamo ad essere amministrati da Mondavio, che ci sovrasta dalla collina a nord-ovest, con le sue mura e la sua Rocca, segni di antica e consolidata autorevolezza.
Se per San Michele al Fiume vogliamo intendere tutto il territorio compreso nella parrocchia, dobbiamo considerare anche San Filippo sul Cesano, di un paio di km più verso il mare, lungo la strada Pergolese: identificato un tempo come “Passo d’Orciano” (in quanto situato all’incrocio della Pergolese con la strada che conduce a Orciano) prese il nome utilizzato ai giorni nostri in seguito alla costruzione della chiesetta dedicata a San Filippo Neri (1953), cappellania della parrocchia di San Michele.
Ma anche il Passo di Corinaldo, altra località non identificata da un cartello stradale ma ben definita nelle idee degli autoctoni, che consiste in un buon numero di case a ridosso dell’incrocio sempre della Pergolese con la strada che conduce a Corinaldo.
La Cirenaica, che si trova uscendo da San Michele di circa cinquecento metri in direzione Pergola, fino al ponte sul Rio Maggio che funge da confine con località Pianaccio (sempre in comune di Mondavio ma sotto la parrocchia di Sant’Andrea di Suasa).
Le zone di campagna verso “la Botte” e verso Valdiveltrica, ai confini con la parrocchia di Mondavio e il comune di Orciano.
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